Voghera – 28 Gennaio 2025 – Si è tenuta nel teatro della Casa Circondariale di Voghera la presentazione del nuovo libro della giornalista e scrittrice vogherese Camilla Sernagiotto, intitolato “Cose molto italiane. Le icone che hanno fatto la storia del Made in Italy” (Ultra Edizioni). L’evento, tenutosi nel teatro interno della struttura alla presenza dei detenuti, del direttore Davide Pisapia e di Nicola Affronti Consigliere Comunale e Vice Presidente del Circolo Culturale “Il Vogherese”(con cui Sernagiotto da anni frequenta la Casa Circondariale per iniziative culturali di volontariato) è stata un’occasione per confrontarsi con i detenuti circa il loro rapporto con le icone del Made in Italy, dalla moka Bialetti al caffè Lavazza, dalla Vespa alle figurine Panini.
Camilla Sernagiotto: “È stato molto interessante ed emozionante ascoltare i racconti degli ospiti della Casa Circondariale, che hanno condiviso con noi momenti e ricordi della loro vita in rapporto ai totem culturali di cui parla il mio libro, dal Ciao all’aranciata Sanpellegrino”.
Nicola Affronti:“È stato un grande piacere partecipare alla presentazione del libro di Camilla Sernagiotto, un’opera che racconta con grande sensibilità e passione le icone che hanno segnato la storia del Made in Italy. Eventi come questo dimostrano quanto la cultura possa essere un ponte per creare dialogo e riflessione, anche in contesti particolari come quello della Casa Circondariale di Voghera. Ringrazio il direttore Davide Pisapia che ci sostiene sempre nel portare avanti “il club del libro” che con Camilla ormai portiamo avanti da 2 anni, e Camilla per la sua dedizione verso attività culturali che arricchiscono sia i detenuti sia la comunità.”
Davide Pisapia: “Puntare sulla cultura, per adempiere alla rieducazione secondo il mandato costituzionale, è ormai un marchio di fabbrica dell’istituto di Voghera. E a proposito di marchi e cultura, entrambi sono paradigmi della storia di una nazione. In questo senso il viaggio originale proposto da Camilla attraverso i prodotti del Made in Italy suscita ricordi, emozioni e con essi riflessioni che possono essere di aiuto a detenuti per riscoprire sé stessi in una veste nuova”.